Ecco il racconto della trasferta dal nostro compagno Luca:
“Alzarsi all’alba di domenica mattina e affrontare un viaggio in macchina di 4 ore per fare dell’attività sportiva: se qualcuno me l’avesse proposto un anno fa l’avrei senza alcun dubbio preso per uno scherzo ma evidentemente, oltre ai suoi numerosi altri pregi, la pratica del Kendo riesce a cambiare anche chi per anni ha considerato la pigrizia una virtù.Il 12 aprile Calcinato (BS) ha ospitato le sessioni di esami CIK dal 1 kyu al 2 dan a cui hanno partecipato, in veste di esaminandi, tre praticanti Shingen accompagnati, sia fisicamente sia spiritualmente, dai due senpai.
La giornata è stata suddivisa in due momenti ovvero stage ed esami. Dalle 10 e mezza e per le successive due ore gli esaminandi sono stati suddivisi in gruppi a seconda del grado di appartenenza in modo da dedicarsi allo studio di quello che si sarebbe poi dovuto fare durante l’esame. I maestri hanno inizialmente mostrato i primi tre kata che sono poi stati eseguiti da tutti i partecipanti in modo da consolidare e correggere per quanto possibile le sequenze imparate durante l’allenamento e fare dunque un ultimo veloce ripasso prima della prova.
Dopo circa un’ora si è passati alla pratica in bogu dedicando i primi minuti ad una breve spiegazione di come indossarlo nel modo più corretto. Tornati in fila e indossato il men è arrivato il momento del kirikaeshi che è stato prima spiegato dettagliatamente in modo da togliere dubbi sulla sua esecuzione in vista dell’esame. L’ultima mezz’ora di pratica è invece stata dedicata al mawarigeiko suddiviso in brevi sessioni per dare modo di praticare con più persone possibili e senza risparmiare spirito e intensità. Questo è quanto è stato fatto nel gruppo di chi avrebbe dovuto sostenere il 1 kyu a cui chi scrive ha preso parte ma anche negli altri gruppi la pratica è stata simile avendo come obiettivo principale quello di provare ciò che sarebbe stato da lì a breve parte dell’esame: kirikaeshi, jigeiko e kata.
Dopo una breve pausa sono stati allestiti gli spazi della palestra che è stata divisa in modo da avere due commissioni d’esame contemponamente considerando l’alto numero degli iscritti (più di un centinaio). Benchè il clima sia rimasto sempre rilassato, arrivati a pochi minuti dall’esame, oltre all’emozione provata in occasione di un allenamento con così tanti partecipanti e alcuni tra i migliori kendoka e maestri italiani, non poteva mancare una certa dose di ansia. Potrebbe però essere proprio questa paura ad aver contribuito alla buona riuscita dell’esame rinforzando lo spirito di noi giovani kendoka che, non potendo certo fare affidamento su una tecnica consolidata, abbiamo comunque cercato di fare del nostro meglio almeno dal punto di vista dell’impegno e della volontà (e qui mi riferisco soprattutto a me stesso, essendo ben consapevole dei miei limiti tecnici al momento dell’esame!). Dopo quella che è sembrata un’attesa infinita, guardando gli altri kendoka e aspettando il proprio turno, il momento dell’esame vero e proprio è stato breve ma davvero intenso sia dal punto di vista fisico sia psicologico. In pochissimi minuti l’energia e la concentrazione dovevano essere al massimo per cercare di fare, ovviamente in relazione alle proprie capacità, il miglior kendo possibile per mostrarlo non solo alla commissione d’esame ma soprattutto a se stessi.
L’esito è stato fortunatamente positivo ed è quindi stato d’obbligo, una volta lasciato il dojo, festeggiare, come da tradizione, con dell’ottimo vino. Complimenti a tutti i kendoka che hanno superato l’esame, tra cui gli altri due ragazzi della Shingen Bernardo e Marco (che hanno conseguito rispettivamente 1 dan e 1 kyu) e anche a tutti quelli che ci riproveranno tra pochi mesi riuscendo sicuramente a superare questa prima piccola tappa verso un continuo miglioramento.
Grazie a tutti i maestri presenti che, oltre ad averci assistito durante la prova, hanno poi dedicato il loro tempo per una lunga serie di jigeiko una volta conclusa la lunga sessione d’esame.Grazie ai senpai Roberto e Marco che non solo ci hanno preparato durante gli allenamenti in dojo ma anche accompagnato e sostenuto durante questa giornata ammettendo di essere pure in ansia per i nostri esami!”